MEMORIA a BREVE TERMINE e MEMORIA DI LAVORO

La Memoria a breve termine (MBT) è un sistema a capacità limitata: possiamo trattenere poche informazioni nella nostra mente per un breve periodo di tempo.

Alcuni Autori (Baddeley e Hitch, 1995), hanno evidenziato che la memoria a breve termine può essere delineata come una Memoria di lavoro, o working memory, ossia come “un sistema per il mantenimento temporaneo e per la manipolazione dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l’apprendimento e il ragionamento” (Baddeley, 1986). Secondo numerosi studi in letteratura la Memoria di Lavoro è il risultato dell’interazione delle seguenti componenti (Baddeley e Hitch, 1974; Baddeley, 1986):

  • l’esecutivo centrale, che controlla e coordina il circuito fonologico-articolatorio e il taccuino visuo-spaziale ed integra le informazioni elaborate volontarie e coscienti;
  • il circuito fonologico-articolatorio, che mantiene informazione verbale e acustica. Tale sistema è chiamato anche “Memoria a Breve Termine Fonologica” ed è costituito da: un magazzino fonologico, che può mantenere l’informazione per un breve lasso di tempo; un processo di ripasso articolatorio, che permette di rinfrescare, attraverso la ripetizione, l’informazione. Quest’ultima potrà poi essere inviata nuovamente al magazzino per poter essere così mantenuta e ricordata più a lungo.
  • un taccuino visuo – spazialeresponsabile dell’elaborazione e l’immagazzinamento delle informazioni visive e spaziali. Si ipotizza che tale componente sia anche connessa con la preparazione e manipolazione delle immagini mentali.

Tale modello di Working Memory è, ad oggi, il più accreditato e diffuso.

Recentemente è stato arricchito con un’altra componente, denominata “buffer episodico“ responsabile dell’integrazione in rappresentazioni multi-dimensionali di informazioni provenienti sia dalla diverse componenti della working memory, sia dalla memoria a lungo termine (Baddeley. 2000).

PERCHE’ LA MEMORIA DI LAVORO E’ IMPORTANTE PER L’APPRENDIMENTO?

La maggioranza degli studi sulla relazione tra apprendimento della lingua scritta e lettura si è soffermata sul ruolo della MBT fonologica, che nel modello di Baddeley corrisponde al circuito fonologico-articolatorio.

In particolare sembrerebbe che tale componente sia importante soprattutto negli stadi iniziali di apprendimento delle corrispondenze tra grafemi e fonemi (Gathercole & Baddeley, 1993; D’amico, 2000).

Inoltre tale sistema è implicato nell’acquisizione di parole nuove e quindi nell’arricchimento del vocabolario linguistico (Baddeley, Gathercole & Papagno, 1998) che, a sua volta, è risultato essere un importante predittore della comprensione del testo, soprattutto nelle fasi più avanzate di apprendimento (ad es., de Jong e ven der Leij, 2003).

E’ pertanto di fondamentale importanza potenziare questo prerequisito dell’apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia. L’apprendimento si avvale difatti di diversi processi di elaborazione di tipo linguistico, mnemonico, attentivo, che tra i 5 e i 6 anni sono in fase di sviluppo. Il “potenziale di apprendimento” all’ingresso della scuola primaria è pertanto diverso da bambino a bambino, a seconda della maturazione delle sue abilità di base. Potenziare i prerequisiti dell’apprendimento, tra cui l’abilità di memoria di lavoro, significa proporre attività che stimolino e aiutino il bambino a sviluppare al meglio le sue risorse cognitive.

https://www.odipa.it/memoria-breve-termine-memoria-di-lavoro/

 

 

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